- Prima di partire
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Il Madagascar non è un Paese pericoloso, ma prima di partire per qualsiasi viaggio è bene servirsi di alcuni utili strumenti messi a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Due semplici mosse per iniziare al meglio la nostra avventura malgascia.
Dove siamo nel Mondo: consente agli italiani che si recano temporaneamente all'estero di segnalare i dati personali al fine di permettere all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso. Viaggiare sicuri: Il sito mette a disposizione del cittadino informazioni di carattere generale sui Paesi esteri, ivi comprese quelle relative alla situazione di sicurezza. - Madagascar in pillole
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II secolo: i primi colonizzatori giunsero probabilmente dall'Indonesia e dalla Malesia.
Intorno al 1500: i primi europei a sbarcare in Madagascar furono i portoghesi
Verso la fine del XVII secolo: il Madagascar divenne il rifugio ideale per i pirati che depredavano le navi da carico sulla rotta delle Indie.
Verso il 1700: Il primo sovrano a ricercare l'unificazione del Madagascar sotto la propria corona fu Andrianahifotsy, figlio di Andriamisara I, fondatore del Regno di Menabe.
Verso la fine del XVIII secolo: Il re Merina Andrianampoinimerina (circa 1745-1810) riuscì a unificare i popoli del centro del Madagascar sotto la propria corona; L'etnia Merina diventa il gruppo dominante.
1828: Sale al trono la regina Ranavalona I, passata alla storia anche come "Ranavalona la Crudele", che diede inizio al suo regno sterminando gli eredi e i parenti del re.
1885: La regina Ranavalona III firma un trattato con la Francia cedendo Antsiranana, Nosy Be e Saint Marie come protettorati francesi.
1896: Il Madagascar diviene formalmente una colonia francese.
1939/1943: Anche gli inglesi sbarcano sull'isola, e le forze britanniche occupano la maggior parte delle grandi città.
1947: Nel Paese iniziano a crescere i primi sentimenti nazionalisti da parte di piccoli gruppi locali, che sfociano in una repressione da parte dei francesi, causando la morte di molte migliaia di malgasci.
26 giugno 1960: Indipendenza del Madagascar con Philibert Tsiranana come primo presidente.
1972: Tsiranana si ritirò cedendo il posto al generale Gabriel Ramanantsoa, il quale istituì un governo provvisorio militare.
1975: Un colpo di stato portò al potere un altro militare, Didier Ratsiraka.
Dicembre 2001: Alle elezioni entrambi i candidati sostengono di aver vinto; il Ministro dell'Interno dichiara Ratsiraka nuovamente vincitore, nonostante le proteste dello sfidante Marc Ravalomanana.
Luglio 2002: Ratsiraka si ritira in esilio in Francia. Ravalomanana, preso il potere, inizia una serie di grandi progetti di riforma e una battaglia contro la corruzione.
17 marzo 2009: E' nuovamente colpo di stato. Il trentaquattrenne leader dell'opposizione, Andry Rajoelina, sostenuto dall'esercito assedia per poi conquistare il palazzo presidenziale, costringendo il presidente Ravalomanana a dimettersi, acquisendo in toto il potere.
Geografia
Il Madagascar è la piu grande isola dell'Africa ed e situata nell'Oceano Indiano 400 km a est della costa del Mozambico. Il Canale del Mozambico la separa dal resto del continente. Il Madagascar, originariamente parte del supercontinente Gondwana, si separò dal resto dell'Africa 165 milioni di anni fa a causa della deriva continentale, e oggi rappresenta la quarta isola più grande del mondo in termini di superficie coni suoi 587,040 km2. L'isola misura 1.600 km da nord a sud e 600 da ovest a est, e geograficamente può essere divisa in cinque distinte regioni:
la costa orientale - il Massiccio Tsaratanana - gli altopiani centrali - la costa occidentale - il sud-ovest. Il punto più elevato è il Maromokotro, nella regione del Massiccio Tsaratanana nel nord dell'isola, a 2.876 metri sul livello del mare. Le coste si sviluppano su una lunghezza di 4.828 km.
Natura
Il Madagascar è famoso per la sua Biodiversità: ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali sono endemiche del Madagascar. In quest'Isola sono presenti tutte le specie di lemuri esistenti, vi vivono i 2/3 delle specie note di camaleonti e numerose specie di tartarughe e gechi. Esistono in Madagascar ben 50 specie di Lemuri raggruppate in 5 famiglie:
i safaka e gli indri, conosciuti per le loro capacità acrobatiche; i microcebi, che sono i più piccoli primati esistenti al mondo; i catta, che vivono in zone molto aride; gli aye-aye, i chirogalei che passano i mesi freddi in letargo; i bianchi e neri che oltre a vederli si possono sentire mentre emettono forti grida con le quali delimitano il loro territorio. I luoghi migliori dove poter osservare i lemuri sono i Parchi Nazionali di Ranonafana, Andasibe-Mantadia e Montagne d'Ambre, nonché le numerose riserve private diffuse nel Paese. Da non dimenticare la grande varietà di vegetazione che trova nel Baobab sicuramente l'esponente più caratteristico.
Popolazione
I numerosi popoli del Madagascar hanno origini estremamente diverse: alcuni gruppi giunsero in Madagascar dall'Indonesia, altri dalle terre bantu dell'Africa meridionale, altri ancora dal Nord Africa e dai paesi arabi. Tuttavia, essi condividono una quantità sorprendente di tratti culturali, a partire da quelli linguistici:
le numerose lingue parlate da questi popoli, per esempio, sono strettamente correlate fra di loro, al punto da essere talvolta classificate (impropriamente) come dialetti di un'unica lingua (il malgascio). Nel Madagascar moderno si distinguono 18 etnie principali, talvolta chiamate "le 18 tribu", suddivise in: Antaifasy (coloro che vivono nella sabbia), Antemoro (quelli della costa), Antaisaka (quelli che vengono dai Sakalava), Antankarana (quelli delle rupi), Antambahoaka (quelli della comunità), Antandroy (quelli che abitano nelle spine), Antanosy (quelli dell'isola), Bara (dal significato sconosciuto), Betsileo (i molti invincibili), Betsimisaraka (i molti inseparabili), Bezanozano (quelli delle trecce), Mahafaly (i creatori di tabù), Merina (quelli degli altipiani), Sakalava (gli abitanti delle valli lunghe), Sihanaka (quelli che errano nelle paludi), Tanala (gli abitanti della foresta), Tsimihety (quelli che non si tagliano i capelli), Vezo (i nomadi del mare). - Parchi e Riserve
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Parchi e Riserve in Madagascar
Il Madagascar è una delle 4 più grandi isole al mondo e tra i 7 paesi che beneficiano di ciò che viene considerato "eccezionale ricchezza naturale". Di seguito sono indicate alcune informazioni sui maggiori parchi e riserve presenti sull'Isola: una minima traccia delle decine di parchi naturali, riserve private e aree marine protette che è possibile visitare in Madagascar.
PARCO NAZIONALE DELLA MONTAGNA D’AMBRA
Il parco si estende su un’area di 18.200 ettari e coinvolge un grande massiccio vulcanico 40 km a sud di Antsiranana (Diego Suarez). L’altitudine oscilla tra gli 850 ed i 1475 metri. L’abbondanza delle precipitazioni rende la foresta particolarmente lussureggiante. Sette sono le specie di lemuri presenti, tra cui il lemure coronato ed il lemure di Sanford.
Sono inoltre presenti rane, gechi, camaleonti e serpenti. Le specie di uccelli raggiungono le 71 unità (alcune notturne).
PARCO NAZIONALE DI RANOMAFANA
Il parco dista 60 chilometri da Fianarantsoa e si raggiunge percorrendo una lunga pista accidentata che richiede almeno un paio di ore di viaggio per tratta; si sviluppa su un’area di 39.222 ettari ad un’altitudine compresa tra gli 800 ed i 1200 metri. La maggior parte del territorio è costituita da colline ricoperte da una densa foresta pluviale da cui sgorgano torrenti con cascate.
Il parco accoglie 29 specie di mammiferi (tra cui 12 di lemuri), 118 di uccelli, orchidee e la bellissima foresta primaria.
RISERVA SPECIALE DELL’ANKARANA
Il parco comprende lo spettacolare massiccio di Ankàrana e si estende su 18.225 ettari a circa 100 km a sud-ovest di Diego Suarez. L’area è caratterizzata da bizzarre formazioni rocciose di origine carsica o calcarea (tsingy) e da una flora e fauna particolarmente ricche, da numerosi laghi e da grotte popolate da pipistrelli.
Nelle spaccature si aprono profondi canyon coperti da foreste. Nel sottosuolo scorrono fiumi, alcuni dei quali ospitano coccodrilli. All’interno dei canyon crescono rigogliosi alberi di cassia, fichi e baobab. Dieci sono le specie di lemuri presenti, tra cui le più diffuse sono il lemure coronato, il lemure di Sanford ed il lemure donnola; si possono comunque avvistare avahi, microcebi, chirogalei, valuvi forciferi, sifaka coronati di Terrier ed aye-aye. Novanta sono le specie di uccelli avvistati, tra cui il martin pescatore pigmeo, la coua crestata, l’aquila pescatrice del Madagascar, l’ibis crestato della foresta ed il gheppio fasciato.
Il massiccio è considerato sacro dalle popolazioni locali che in passato vi trovarono rifugio dagli attacchi effettuati dalle popolazioni dei Merina, tanto che tutt’oggi vi si celebrano tradizionali riti molto interessanti.
PARCO NAZIONALE TSINGY DI BEMARAHA
E’ l’unico parco in Madagascar dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e si estende su una superficie di 66.630 ettari. La maggior attrazione di questa spettacolare area protetta è costituita dagli “tsingy”: pinnacoli calcarei che si protendono verso l’alto, plasmati dai venti e dall’acqua nel corso dei secoli.
La visita dell’area è possibile grazie a passerelle e ponti che permettono ai visitatori di salire sulla cima dei più piccoli (Petits Tsingy), mentre per visitare i pinnacoli più alti ed imponenti (Grands Tsingy) sono necessarie corde ed attrezzature da alpinismo. I sentieri all’interno dell’area degli tsingy sono decisamente faticosi, con passaggi tra le rocce molto stretti, alti ponti e buie ed anguste grotte poste sotto ai pinnacoli di roccia; la visita a questo spettacolare sito è pertanto sconsigliata a chiunque abbia problemi di forma fisica e a chi soffre di vertigini.
Nel parco sono state avvistate sino ad oggi 90 specie di uccelli, 8 specie di rettili ed 11 specie di lemuri (tra cui il microcebo murino, il valuvi, l’apalemure grigio, il lemure donnola, il lemure testa nera ed il sifaka di Decken). In antichità questi tsingy furono il rifugio dei misteriosi Vazimba, i primi abitanti del Madagacar che celebravano antichi culti nelle grotte circostanti.
PARCO ANDASIDE-MANTADIA (ex PERINET)
Il parco si sviluppa ad un’altitudine che varia tra i 750 ed i 1250 metri e dista 140 chilometri da Antananarivo, in direzione est, sulla strada che conduce a Tamatave (Toamasina). Una vasta regione di colline coperte da una densa foresta primaria pluviale caratterizza questo parco nazionale, che copre una superficie di 12.810 ettari.
Il parco accoglie camaleonti giganti, uccelli e 11 specie di lemuri tra cui il famoso Indri Indri, il più grande tra i lemuri esistenti, famoso per il suo grido mattutino che riecheggia nel parco. Le principali attrattive del parco includono il misterioso Lac Vert (lago verde) ed il vicino Bassin de Piscicolture. Nella Rèserve de Pèrinet sono presenti tre percorsi di visita prestabiliti (uno di 2 ore, uno di 4 ed uno di 6).
RISERVA PRIVATA DI BERENTY
All’estremo sud del Madagascar, a circa 85 km ad ovest di Fort Dauphin, la riserva di Berenty protegge una foresta a galleria di tamarindi popolata da diversi tipi di lemuri: i catta, i sifaka di Verraux ed i fulvus rufus. Sono inoltre presenti due specie di lemuri notturni: il lepilemure mustelino ed il microcebo murino. La riserva richiama tutt’ora numerosi ricercatori impegnati in diversi studi. Anche se poco estesa, la foresta ospita più di 155 specie di piante, tra cui prevalgono gli alberi di tamarindo. E’ un’oasi di 265 ettari circondata dal deserto spinoso, da piantagioni di agave e dal fiume Mandrare.
La riserva di Berenty è una delle mete più interessanti del Madagascar per gli amanti del birdwatching: vi si contano, infatti, 83 specie di uccelli, di cui 9 sono predatori. Sono presenti inoltre 26 specie di rettili, fra cui due specie di camaleonti (sokorokotra), la tartaruga radiata e la rara tartaruga ragno del Madagascar.
PARCO NAZIONALE DELL’ISALO
Il parco si estende su una superficie di 81.540 ettari ed è caratterizzato da un alternarsi di pianure erbose e creste di arenaria dalle forme bizzarre. E’ un luogo particolarmente affascinante e pieno di misteri che, grazie ai paesaggi di straordinaria suggestione, merita sicuramente di essere incluso nel vostro itinerario in Madagascar.
L’attrattiva principale del parco è costituita dalle formazioni rocciose e dai canyon. Nel parco sono presenti alcune specie di animali che possono essere avvistate quali il lemure catta, il lemure testa nera, il sifaka Verraux, il microcebo murino, il microcebo di Cocquerel, ed il lepilemure mustelino (queste ultime sono specie notturne). Sono presenti inoltre 55 specie differenti di uccelli. - Flora e faune
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Fauna del Madagascar
La fauna del Madagascar ha avuto una storia evolutiva unica, che la rende diversa da quella dell'Africa continentale e delle altre isole dell'Oceano Indiano. Il suo sviluppo ha portato ad un elevato tasso di endemismo, tanto che il Madagascar è considerato uno dei più importanti centri di endemismi al mondo. Oltre 100 000 specie di invertebrati, come la farfalla più grande del mondo, la farfalla luna o cometa, il cui maschio può arrivare a superare i 20 cm, o l'insetto stecco, la cui femmina supera i 25 cm. Decisamente più originale è l'insetto giraffa o scarabeo giraffa, così soprannominato per il suo lungo collo.
Il Madagascar è inoltre ricco di rettili e anfibi, di cui il 95% sono endemici. Le rane possono avere colori molto insoliti, dalla "divisa mimetica" del Marmorata Scaphiophyrne al rosso vivo del Dyscophus Antongilii. Il camaleone è forse l'animale più emblematico della Grande Isola insieme ai lemuri, poichè in questo paese vivono i due terzi delle specie conosciute al mondo, dal più piccolo (meno di 10 cm) al più grande (più di 70 cm). Per quanto riguarda tartarughe di terra, sono endemiche del Madagascar la testuggine raggiata e la tartaruga Angonoka (tartaruga più rara del mondo). Si tratta di specie in via di estinzione che sono particolarmente protette.
Native dell'Isola sono anche molte delle 285 specie di uccelli ad oggi scoperti. La famiglia delle Vangidae è diversificata in 14 specie, ognuna con le proprie caratteristiche peculiari in termini di dimensioni, colori e forma del becco. La stessa osservazione è fatta per i Coua, dove si distingue la Coua gigante che si muove sulla terra e il Coua crestato considerato l'uccello più bello dell'Isola. Delle 20 specie di rapaci, si possono citare i mangiatori di serpenti, i gufi rossi e l'aquila serpentaria del Madagascar.
In grave pericolo sono anche l'aquila di mare Haliaeetus vociferoides, di cui si contano oggi solo alcune centinaia di esemplari, e diverse specie di svassi dei laghi, fra cui il Tachybaptus pelzenii e il Tachybaptus rufilatus. Il Madagascar conta 7 specie selvatiche di carnivori, tutte endemiche. Il più grande di tutti è il Fosa, simile a un piccolo puma lungo 150-180 cm, compresa la coda lunga quanto il corpo.
Per quanto riguarda insettivori, il tenrec si presenta come un riccio con il muso allungato e appuntito, simile ad una piccola proboscide, e una coda rudimentale. Infine, i mammiferi più rappresentativi del Madagascar sono i lemuri. Diurni o notturni, con dimensioni che vanno da quelle di un topo a quelle di bambino, sono letteralmente "esplosi" in una miriade di speci, tanto che la loro catalogazione non è ancora stata completata e nuove specie si continuano a scoprire. E' il caso del notturno Lepilemur Leucopus, del piccolo Mirza Zaza (appena 300g) o del Microcebus Lehilahytsara.
Ma il più raro lemure del Madagascar rimane l'Aye Aye, che è stato salvato dall'estinzione nel 1966. È l'unico rappresentante vivente del suo genere, della sua famiglia e del suo infraordine (Chiromyiformes): l'aye aye gigante (Daubentonia robusta) è infatti estinto da tempo. E ' un animale strano: è stato descritto come un animale dalle orecchie da pipistrello, la faccia da volpe, gli occhi da gatto, il corpo da scimmia, le mani da strega e la coda ed i denti da scoiattolo.
Flora del Madagascar
Come la fauna, anche la flora del Madagascar è caratterizzata da un alto grado di endemismo e differisce in modo notevole da quella continentale africana, conseguenza dell'isolamento del Paese, staccatosi dal supercontinente Gondwana circa 140 milioni di anni fa. Il Madagascar ha affascinato diverse generazioni di naturalisti al punto che alcuni di loro, come Alfred Grandidier, hanno dedicato tutta la loro vita a studiare la sua natura. Dall'arida savana del sud alla rigogliosa vegetazione dell'est, la Grande Isola offre una vasta gamma di altitudini, temperature, gradienti di precipitazioni che si combinano per formare diverse nicchie ecologiche.
Riconosciamo infatti quattro tipi di habitat separati da una catena montuosa che corre lungo l'isola. La foresta umida contenente pregiati legni che si trova ad est della catena montuosa; la savana, con le sue enormi distese cespugliose e terreno boscoso che ricoprono gran parte di quella che una volta era "foresta secca" ad Ovest dell'isola; le praterie, tipiche degli altopiani che sono appunto sulla catena montuosa; il deserto spinoso, che si trova a sud dell'isola e dove si sviluppa la flora tipica dei deserti. I baobab sono forse tra le piante pià conosciute del Madagascar, che ne conta ben 7 specie contro le 2 dell'Australia e solo 1 dell'Africa continentale.
Di queste, 6 sono endemiche. Tutte le specie sono estremamente longeve (l'età di alcuni esemplari è stimata intorno al millennio) e alcune di esse si distinguono per il diametro eccezionale raggiunto dai tronchi. Il Madagascar è anche un hotspot di biodiversità per le orchidaceae. Le specie di orchidee malgasce sono oltre un migliaio, e il 90% di esse sono endemiche.
Sono presenti in differenti habitat, dalla foresta pluviale costiera alle foreste d'alta montagna e perfino nella foresta spinosa. Sono distribuite prevalentemente nei generi Angraecum e Bulbophyllum. Fra le specie più rinomate si possono citare l'Angraecum sesquipedale e l'Angraecum eburneum, i cui fiori emanano un profumo intenso, specie nelle ore serali.
Dalla Vanilla planifolia si ricava l'essenza di vaniglia, che è un genere da esportazione di una certa importanza per l'economia del Paese. I Pachypodium o "piedi d'elefante" sono piante succulente, spinose, cespugliose o con piccoli tronchi. Alcuni di essi (per esempio il Pachypodium rosulatum, molto diffuso nel Parco Nazionale dell'Isalo) hanno il tronco a bottiglia, con molte ramificazioni, e per questo motivo vengono talvolta detti "baobab bonsai". Della stessa famiglia sono le pervinche del Madagascar, dalle notevoli proprietà curative.
Si contano ben 65 specie diverse di euforbie, molte delle quali sono dotate di notevoli proprietà medicinali. La più importante per la popolazione è certamente la manioca, il cui tubero viene bollito e poi cotto o pestato per ottenere la tapioca, simile alla farina. Il Madagascar ospita estese aree di mangrovia, che coprono complessivamente una superficie di oltre 4.000 kmq e sono concentrate in prossimità degli estuari di alcuni grandi fiumi come il Mahajamba, il Betsiboka, la Tsiribihina e il Mangoky.
In Madagascar è possibile osservare l'albero del viaggiatore, simile a una palma, della famiglia dei banani; è diventato il simbolo nazionale del Madagascar (logo della compagnia aerea di bandiera, la Air Madagascar). Da questo albero i malgasci traggono acqua potabile, legname per le costruzioni e per il fuoco, e frasche per i tetti delle abitazioni.
Sono simili alle palme anche le piante del genere Pandanus, dotate di fusti di grande diametro con pochi rami verso la sommità e foglie spinose. Vi sono inoltre molte piante carnivore, tra cui la Nephentes madagascariensis e le agavi da cui si ricava una fibra nota come sisal, usata per la realizzazione di imballaggi biodegradabili. Vi sono inoltre numerose specie di felci quali il Platycerium ellisii e il Platycerium alcicorne.
I lemuri
I mammiferi più rappresentativi del Madagascar sono i lemuri. Il termine "lemure" deriva dalla parola latinalemures, che sta ad indicare gli spiriti della notte della mitologia romana. Questo appellativo deriva dal fatto che la maggior parte di questi animali possiede grandi occhi dall'aspetto spiritato ed emette versi simili a
gemiti sofferenti. Gli antenati degli attuali lemuri cominciarono a divergere dagli altri primati fra i 62 e i 65 milioni di anni fa. Attorno ai 40-52 milioni di anni fa, essi raggiunsero il Madagascar, probabilmente attraverso tronchi e masse di vegetazione galleggiante che permisero loro di attraversare i bracci
di mare che separavano l'isola dalla terraferma. Non essendoci grande competizione interspecifica, i lemuri poterono prolificare in completo isolamento, diversificandosi in una miriade di specie, tanto che la loro catalogazione è ancora oggi incompleta. Per quanto concerne le dimensioni, si va dai soli 30 g del
lemure topo pigmeo Microcebus Myoxinus ai 10 kg dell'Indri Indri. Specie estintesi in tempi storici (come il Megaladapis) avevano addirittura le dimensioni di un gorilla. I lemuri vivono in natura solo nel Madagascar e in alcune piccole isole circostanti.